lunedì 16 dicembre 2013

Scheletri nel cassetto


Ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio, molti dei miei si possono reperire all'interno del cassetto di calze e calzini, che ho appena messo apposto, motivo per cui ho riportato alla luce i seguenti capi imperdibili risalenti alla mia adolescenza:
- Gambaletti a righe sull'arancio, perfetti da abbinare a felpa arancione e salopette a pantaloncini corti verde acido. (ovviamente i gambaletti venivano indossati sopra delle calze nere in modo da evidenziare meglio lo stacco cromatico)
- Calzini a righe rosa, che a me poi è anche un colore che fa piuttosto schifo, ma messi alti sopra il ginocchio erano un vero tocco di classe per dare un po' di vita ad un vestitino nero.
- Nel periodo più fintopunk-alternativo i calzini di cui sopra furono sostituiti da un paio a righe rosse e nere comprati a Londra con somma soddisfazione e da abbinare al mezzo guanto sopra il gomito in coordinato.
- Calze a rete verde acido. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altri commenti.
- Ho sempre avuto una certa passione per le cose a fantasia e queste calze un po' optical non potevano che essere amore a prima vista.
- Autoreggenti fucxia con finiti strappi, non sono mai riuscita a capire se dovevo metterli davanti o dietro e passavo il tempo a tirarmele su perché calavano orribilmente ma a parte questi piccoli dettagli le ho amate molto.
- Autoreggenti rosse, ci tengo a precisare che le ho comprate insieme a mia madre che andavo ancora alle medie, non so bene cosa ci sia passato per la testa quel giorno.. comunque immancabili ogni capodanno!

Ebbene si, quindi se ogni tanto il mio stile lascia un po' a desiderare ricordatevi sempre che sono molto migliorata e che in passato ho fatto (e indossato) ben di peggio!

venerdì 22 novembre 2013

Felicità

Ho affinato nel tempo la mia capacità di essere felice per gli altri.
Mi sono anche illusa che cercando di fare tutto quello che era in mio potere per vedere le persone intorno a me felici sarei stata felice anche io.
E si, effettivamente lo sono, sono felice per loro.
Ma a quanto pare non mi basta.
Credo che sia giunto in momento di imparare ad essere felice con loro.
O forse come mi hanno detto in tanti ultimamente devo iniziare ad essere felice con me stessa.
Peccato che non abbia bene idea da dove si cominci.


domenica 22 settembre 2013

Pranzo in famiglia

Pranzo della domenica in famiglia, presenti genitori, tutti i figli mogli/fidanzate e anche la nuova arrivata che forse non si rende ancora conto di in che famiglia di pazzi è finita.
Estratti di conversazioni random:

- La foto della bimba che ci avete mandato stamani era bellissima, sembrava un pubblicità!
- Volevo rispondervi con una foto di me nudo sulla bilancia, ma alla fine ho evitato.
- Grazie al cielo! Era un po' forte per la domenica mattina in effetti..

-Come faccio ad arrivare a Fiesole? se arrivo e non mi fanno passare che faccio? 
 Sgrano l'occhio e gli chiedo a un vigile dove andare. 
- Sie loro ti dicono Compiobbi e io gli rido in faccia per mezz'ora!

-Dov'è finito il feto?
-L'hanno abortito
-A me comunque quel coso fa impressione..
(NdR: il feto in questione è un castorino di plastica)

-Deve partorire, chissà come fa ad arrivare.. non si può nemmeno lamentare con Renzi perché lavora per lui!

-Credo che tua figlia abbia dei problemini intestinali, giochiamocela ai dadi!

-Ma che maglietta hai adottato oggi?! Sei andato potente!
-La cosa non ti garba eh?

-Da da da ahhhh (e altri versi di gioia della pupa)

-È del SISMI anche lei?

-Se do D donna alla nonna me lo tira dietro! Non lo vuole perché non vuole pagare per una rivista che non legge!

-Adesso si fa tutti il sonnellino.

-Noi dobbiamo mangiare ancora..sto male al sol pensiero!
-Ha ordinato una torta per 50 persone.

-Per dire testa si dice capo? O e solo in Toscana? Perché in palestra quando ricomincia la sequenza si toccano la testa e vuol dire "da capo" ma in un altra regione allora non si può fare.

-Non gli fai pio pio pio alla Marta?

-Qui ci sono troppi giochi! C'e bisogno di un cuginetto! Maschio vero?
-Beh si in realtà si preferirebbe..
-Se uno ha già la preferenza è già a cavallo!
-Noi abbiamo un guardaroba fornitissimo ma tutto da donna.
-Vabbè potrebbe avere delle tendenze.. volere la gonna..

-C'ha due occhiaie povera bimba..
-Comunque nulla in confronto a noi

-Chi e stato così carino che ha messo tutto in lavapiatti?

-Non avete scelto i canti!

-Si dondolerà con la bimba in collo
-Anche io la apprezzo molto quando non ci si riposa il guerriero mi riposo io!

-Non ti preoccupare bionda non diventi!

-Questo orso era di M
-E ha anche un problema di cataratta mi sento di dire..

-è qui che vedi che non è autistica
-Questo mi consola molto

-Abbiamo volato benissimo con Ryanair e la benzina e bastata.

-Se sei un loro dipendente puoi mangiare quanta cioccolata vuoi.
-Io ci sono stata un giorno come visitatore e sono uscita col mal di pancia!

-Potrei riempire un cuscino di peli di cane al giorno.

-Sono gli ultimi esami del terzo.
-Ora devi fare la tesi?
-No sie ora ci danno del bischero che siamo solo a metà.

sabato 31 agosto 2013

Convivenza

In 10 giorni di convivenza abbiamo:
Girato in macchina come due vere tamarre con Immanuel Casto a tutto volume per la gioia dei passanti.
Scoperto che i mirtilli stanno bene un po’ dappertutto, soprattutto nel Martini bianco e nella vodka alla pesca.
Fatto aperitivo tutte le sere mentre ci instupidivamo guardando Real Time.
Cucinato un sacco di cibo buono (e dietetico!) e preparato ottimi gavettini del pranzo.
Iniziato a vedere Harry Potter dicendo “che bello, facciamo una maratona!” senza poi riuscire a finire di vederne nemmeno uno.
Riaperto i libri la sera ad orari assolutamente illegali nella mia visione dell’universo.
Fatto acquisti in profumeria luogo alieno alla mia persona e pieno di prodotti decisamente troppo da donne.
Ci siamo chiuse fuori di casa (o meglio, ci ho chiuse fuori di casa).
Fatto un giretto fino a Prato per recuperare le chiavi della suddetta casa.
Fatto e disfatto valigie (in realtà metà della roba giace ancora sparsa per le rispettive camere).
Vissuto prima a casa di una e poi dell'altra a seconda di quale era ancora libera dalle rispettive famiglie.
Ripetuto (Lei) e riascoltato con aria finta-intelligente (Io) reumatologia durante le nostre mezzore di trasporti in motorino.
Perso in pieno gli unici 10 minuti di temporale estivo bagnandoci fino al midollo.
Fatto due meeting skype di piacere che dovevano durare “5 minuti solo per salutarci” e sono durati rispettivamente 1 ora e 45 e 57 minuti (ovviamente in orario serale/notturno).
Visto video di Clio MakeUp e altre cose decisamente troppo bionde per i miei standard, e anche un sacco di altri video stupidi.
Fatto un tentativo di lezione di balli di gruppo in cucina e appurata la mia totale incapacità nel genere.
Scoperto che lei ha una dipendenza per Candy Crush.
Siamo morte addormentate la sera con velocità di addormentamento dopo la buonanotte inferiore ai 2 minuti.
Sorte e brillate al mattino con fatica sempre maggiore e tentativi (falliti) di restare a letto nonostante la sveglia.
Fatto cene in grande stile con entrambe le nostre famiglie, non sia mai ci mancasse un po’ di parentado.
Preso “due cappuccini col cacao” al solito bar quasi tutte le mattine.
Scoperto quanto può essere vuota e desolata la biblioteca d’Agosto.
Scoperto che per vedere Lei felice come un bimbo a natale basta: un barattolo di cetriolini, trovare il suo yogurt preferito alla coop o i biscotti che le piacciono per colazione.
Mi sono addormentata sul tavolo della cucina e risvegliata grazie al profumo di un cubetto di cioccolato che lei mi sventolava sotto il naso.
Parlato di tutto e avuto conversazioni mistiche come nostro solito.
Ci siamo viziate e coccolate a vicenda.
Insomma, siamo state proprio bene!
Due princispesse felici (:




domenica 16 giugno 2013

Autoritratto


Ecco io sono sempre stata così
Sono una che regge
Che sostiene
Coi piedi ben piantati per terra
Un equilibrio stabile, per quanto fragile

Adesso mi sento sul punto di cadere da un precipizio
Potrei farmi male
Ma potrebbe anche essere l'occasione per imparare a volare
Non mi piace sentirmi vulnerabile
Ma se hai accanto persone speciali è più facile essere se stessi

Credo sia giunto il momento di scendere per un po' dal palco


venerdì 17 maggio 2013

Homophobia sucks (and not in a good way)

Oggi è il 17 Maggio, Giornata mondiale contro l'Omofobia e la Transfobia.

Stamattina aprendo facebook non ho potuto fare a meno di sorridere vedendo la home invasa dalla stessa immagine, leggendo i tanti stati a tema, ho sorriso perché è bello essere circondati da persone che la pensano come te, perché molte di quelle persone un giorno saranno miei colleghi e sarò fiera di lavorare al loro fianco, perché per cambiare il mondo si inizia dalle piccole cose, perché mi piace vedere la voglia di cambiamento e la speranza che si possa rendere questo mondo un posto migliore dove l'amore non sia più motivo di discriminazione.

Ho continuato a sorridere sull'autobus nonostante la pioggia.

Ho continuato a sorridere in copisteria mentre vedevo stampare i volantini per la giornata, colorati e bellissimi come il mio entusiasmo.

Ho continuato a sorridere quando ho attaccato i poster sulla bacheca del SISM e ho raccontato ad un'amica che le due ragazze della foto festaggiavano un anno di anniversario il giorno in cui gliel'abbiamo scattata, perché due persone innamorate mi sembrano una cosa bella di cui sorridere.

Ho continuato a sorridere quando ho iniziato a distribuire i volantini, nonostante mi vergogni a fare volantinaggio, ho sorriso lo stesso, perché sapevo che era la cosa giusta da fare, perché se vincere la vergogna di dare un volantino può servire a far riflettere le persone allora vale la pena.

Poi ho smesso di sorridere, ho smesso perché quando a non capire sono le persone con cui passi le tue giornate la voglia di sorridere ti passa, perché quando provi su te stesso quello squardo di critica, incomprensione, giudizio capisci cosa vuol dire per chi è costretto a sopportarlo ogni giorno.

Ho smesso di sorridere perché ti senti impotente quando non trovi le parole per rispondere, quando vorresti urlare e criticare ma l'unica cosa che fai e abbassare lo sguardo e incassare il colpo.

Ho smesso di sorridere perché la strada da fare è ancora tanta, ma non smetto di sperare.

martedì 23 aprile 2013

Come in un libro

In questo periodo mi sento come quando leggi un libro, un libro di quelli belli, scritti bene, che ti fanno stare col fiato sospeso, che ti fanno smettere di fare tutto pur di continuare a leggerli, che ti fanno venire la voglia di averli scritti te, che ti tengono sveglia la notte, che sai che quando finisce ti sentirai sperduto, che ti catapultano dentro un altro mondo e fatichi poi a tornare alla vita reale..
Mi sento spettatrice delle vite altrui, come un'estranea che spia fra le pagine e le parole la vita degli altri, che anche quando non stai leggendo continui a pensarci per tutto il temo, a chiederti cosa succederà, a ripensare ai personaggi, a cosa dicono, diranno, vorrebbero dire..
Mi sento impotente come quando vorresti urlare al protagonista che sta sbagliando tutto, quando vorresti poterlo consigliare e aiutare, quando vorresti cambiare il corso della storia ma sai che non sei te a scriverla e che l'unica cosa che puoi fare è andare avanti e sperare che arrivi il tanto atteso lieto fine..
Mi sento come quando hai la tentazione di andare a leggerti subito il finale così da poter smettere di soffrire insieme ai personaggi ma sai che non si può, che è contro le regole del gioco..

Allora non mi resta altro da fare che continuare a leggere..