lunedì 30 maggio 2011

dovrei..

in questo periodo sono sommersa dalle cose che dovrei fare:
dovrei studiare istologia, perchè l'esame si avvicina troppo velocemente e la mia voglia di stare sui libri diminuisce a vista d'occhio.
dovrei lavorare al mio progetto di graphic journalism, perchè fa figo, perchè disegnare mi piace e mi da soddisfazione (e dovrei anche imparare ad usare photoshop..)
dovrei leggere qualcosa in inglese, sennò finisco di dimenticare quel poco che ho imparato in tutti gli anni passati a scaldare il banco.
dovrei scrivere una lettera ad un amico importante.
dovrei trovare il tempo per coltivare le mie relazioni sociali e uscire con gli amici perchè fare la disadattata sociale alla lunga stanca.
dovrei trovare il tempo per leggere pechè è uno dei piaceri della vita.
dovrei fare un monte di attività fisica per non essere tarumatizzata come tutti gli anni dalla fatidica prova costume.
dovrei dormire 10 ore a notte perchè fa bene alla mia salute fisica e psichica.
dovrei suonare il violino perchè fra poco ho il saggio.
dovrei sistemare le foto e scegliere quali stampare e appendere in camera, che sono due anni che dico di farlo.
dovrei fare un sacco di cose, così tante che alcune non me ne ricordo nemmeno, ma vorrei solo essere in vacanza senza dover fare niente.

lunedì 23 maggio 2011

Lessico familiare

Nella famiglia del mio nonno materno c'era la tendenza molto forte a creare un lessico familiare, che è in buona parte giunto e utilizzato anche da me e che in casa abbiamo involntariamente conservato l'abitudine ad arricchire, si va dalla frase celebre a frasi attribute a parenti vari come "non si potebbe rimandare a domani" detto da non so quale zio mentre tutti erano già ponti a partire, dalla citazione in latino "oportet studuisse non studere" alle canzoncine composte da mio nonno e i suoi fratelli su pezzi di musica classica,poi ci sono gli aneddoti dei referti giudiziari: "il folle vecchio, forse attratto dal miraggio di una vita migliore, si è buttato sotto la macchina" a detti del sud come "falle come vuoi sempre cucuzze restano".
A queste si aggiungono le frasi di mia mamma per incitarci allo studio: "un piccolo sforzo", "si può fare di più", e i sempre verdi "sarò breve" e "grazie, grazie davvero" di mio fratello, e le espressioni vaghe dell'altro fratello, che alla domanda cosa fai risponde immancabilmente: "un po' di questo un po' di quello, faccio cose.."
Per questo mi ritrovo ad usare spesso espressioni per descrivere cose o situazioni prive di senso per chi non ne conosce il significato.
Oltre a questo si sommano via via nel mio lessico espressioni tipiche delle persone che frequento e mi ritrovo a dire "ciio" invece di ciao, a dire "mestizia",e ultimamente a essere sempre "stizzita" quando qualcosa non va, a fare "le secche" (o le grasse!).
In definitiva trovo affascinante come si modifichi e ampli continuamente e involontariamente il nostro lessico, e amo molto le citazioni :)

sabato 21 maggio 2011

misteri quotidiani

l'altra notte è scomparsa una porzione di pasta.
la mamma dice di averla messa in un pentolino e di essere andata a dormire, e al mattino di aver trovato il pentolino vuoto, e aver pensato che fosse stata mangiata dal papà.
il papà, che si era addormentato in poltrona dice di aver cercato la pasta per mangiarsela come spuntino notturno ma di non averla trovata, e di aver quindi dedotto che la mamma l'aveva messa da parte per il pranzo del fratello.
il fratello afferma di non averla mangiata, nè al suo ritorno la notte, nè di essersela portata a lavoro il giorno dopo, una perizia sui suoi ciotlini del pranzo conferma quest'affermazione.
alla sorella, che al mattino aveva detto di essersi svegliata per colpa delle zanzare, viene chiesto se si è per caso alzata di notte per mangiare la pasta aveanzata, ma a meno che non soffra di sonnambulismo e amnesie notturne non è stata lei.
scartando l'opsione che sia entrato un ladro, visto che non credo ci sia qualcuno che entra in casa della gente per mangiare gli avanzi, si è giunti alla conclusione che è entrato un gatto dalla finestra, ha mangiato la pasta e se ne è andato, anche se non ci sono prove sul fatto che la finestra fosse effettivamente aperta.
il caso resta aperto.

martedì 10 maggio 2011

ultima cena :)

riemersa mentre risistemavo la miriade di foto che intasano il mio hard disk penso che quest'opera meravigliosa, frutto della nostra improvvisazione artistica in gita scolastica a siviglia, meriti un post.


nel caso a qualcuno non fosse subito chiaro il riferimento metto anche l'originale:


si ringraziano i compagni della 3B per la collaborazione e la brillante presenza scenica

sabato 7 maggio 2011

picnic

la primavera mi mette allegria, nonostante le zanzare che iniziano a banchettarmi felicemente addosso.
oggi inebriate dal bel tempo, e complice un figlio/fratello a giro per il chianti, e un marito e un ragazzo a torino con gli alpini, abbiamo improvvisato con la mamma un picnic in giardino con tanto di coperta stesa a terra fra fiorellini gialli belli e terribilmente infestanti e dinosauri che venivano ad osservarci con interesse (e probabilmente anche la vicina impicciona che ci spiava dal balcone).
è davvero una bella giornata!