venerdì 8 aprile 2011

la Mia realtà

la premessa di questo post è che non voglio far polemica, è solo uno spunto di discussione e se i miei modi o il tono dovessero sembrare offensivi o eccessivamente rigidi e polemici me ne scuso fin da ora..
la mia rifelssione prende origine da questo post e soprattutto dai commenti che ne sono scaturiti, qundi ho pensato di svilupparla e rispondere alle cose che non condivido in questo post.
Dice Iamarf che "Valgono i fatti. In Italia si guida molto, si vive con fatica, si vive con molto stress, si respira un bel po’ in più di smog (qualche cancro in più …), la gente è molto più nervosa, il sorriso è raro, e poi si produce meno, su tutti i fronti."
e forse ha ragione, ma a me non piacciono le generalizzazioni, sono di quelli che tendono a valutare le cose caso per caso, perchè quello che puo andare bene per uno non è lo stesso per qualcun altro, per usare un modo di dire non mi piace fare di tutta l'erba un fascio..
sarà che io non mi sento di vivere a fatica, che avendo solo 19 anni vedo la vita con più ottimismo e sorrido anche dove forse non ci sarebbe da stare tanto allegri, perchè si, sono tra quelli che guidano (forse non tanto, ma quotidianamente) ma non mi innervosice, anzi sono felice di poter ammirare tutte le mattine la mia città, e quando sono in anticipo allungo la starda magari per passare da dove si gode un paesaggio migliore, e rimpiango spesso di non avere la macchina fotografica per immortalare la vita che vedo intorno a me anche se mi muovo con un mezzo che Maria serena "demonizza" affermando che "non è evidente che perfino il motorino è un sintomo di tendenza alla singolarità invece che alla socialità?" la mia risposta alla sua domanda retorica è no, non è evidente perchè le cose sono diverse a seconda di come vengono usate, se uno è individualista lo è sempre anche se prende i mezzi pubblici, non è l'usare o il non usare il motorino (o la macchina) che ti rende tale.
Quando potendomi permettere di scegliere ho scelto di usare il motorino al posto dei mezzi pubblici non l'ho fatto perchè non mi piace stare fra la gente, anzi sono di quelli che si divertono ad osservare e ascoltare la gente sull'autobus, l'ho fatto invece per praticità, perchè il bus andrebbe bene se il mio unico impegno fosse andare e tornare dall'università, ma nel momento in cui a questa aggiungo tutte le altre cose che faccio (tanto per la cronaca: suono il violino, faccio gli scout, vado in palestra, seguo un corso di disegno a fumetto, gioco a D&D e in più cerco anche di riuscire a vedermi con gli amici e col mio ragazzo) mi diventa indispensabile avere un mezzo che mi permetta di movermi velocemente fra tutte queste cose (che fra l'altro sono segno che così individualista poi non sono, sennò me ne starei a casa mia).
e sono daccordo col fatto che il vivere fuori città non è un problema in se, ma è spesso una limitazione, perchè se non avessi un mio mezzo, stando già troppo fuori dalla città e quindi non avendo tutto vicino, dovrei rinunciare a molte delle cose che faccio mentre così posso comodamente coltivare i miei interessi e mantenere le mie reti sociali.
Per concludere credo nostri pareri contrari forse sono perchè siete entrambi professori, e vedete la cosa con un altra ottica da quella di noi giovani (o almeno dalla mia), forse visti dalla cattedra possiamo sembrare individalisti e senza sorriso, perchè svegliarsi presto per venire a lezione non sempre mette di buon umore, perchè qundo guidiamo siamo distratti dai nostri pensieri e non ci fermiamo alle strisce e nessuno ci ha insegnato a chiedere scusa..
però credo ci sia molta più socialià fra noi giovani che non fra voi adulti, e non siamo meno sorridenti, anzi, forse sono io che ho gli amici scemi (o che sono scema) ma mi sembra che ridiamo per la maggior parte del tempo, ma se poi ridiamo troppo veniamo accusati di essere superficiali e privi di serietà.
Non so se la realtà ceh vedo io è diversa dalla vostra, penso che in realtà è la stessa ma semplicemente io gurado le cose sorridendo e cercando il buono che c'è il tutto mente voi (come molti adulti) guardate quello che in tutto si può trovare da criticare senza vederne le i lati positivi.

(non so se tutti i discorsi tornano, spero si capisca comunque cosa volevo dire)

9 commenti:

  1. non sono d'accordo....DI PIU'! ;) Si capisce perfettamente, ed è una cosa a cui ho pensato spesso anch'io. C'è questa abitudine di generalizzare e interpretare tutto negativamente, trovare sempre qualcosa che non va nella società. I problemi ci sono, purtroppo niente è perfetto, si sa (e ci saranno sempre persone che lo faranno notare continuamente)...ma questo non vuol dire che tutto debba fare schifo

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  2. :-)
    non c'è bisogno di nessuna polemica

    i fatti generali detti sono fatti e non giova nessuno ignorarli, penso che tu li capisca benissimo

    io mi rallegro che ci siano giovani allegri e pieni di interessi, ci mancherebbe

    l'episodio della tipa aggressiva - ma ho fatto male a gettarmi sull'aneddotica perché si va poco lontano ;-) - era solo incidentalmente generazionale

    io sono notoriamente uno ipercritico nei confronti della mia generazione, non certo dei giovani, non avessi una fiducia incondizionata in voi col cavolo che farei i corsi in questo modo, no?

    è buffo che il giorno seguente nel bus sia stato mazziato, come se fossi un giovinastro maleducato, da un anziano signore, apparentemente molto distinto, che pretendeva evaporassi davanti lui

    dopo che, divincolandomi, sono riuscito a farlo passare davanti a me si è scoperto che io dovevo scendere prima di lui!

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  3. Chiara io penso che ci sia un fraintendimento, probabilmente dovuto causato da un uso non abbastanza meditato delle parole (cosa che può accadere anche a me, naturalmente.
    Tuttavia mi sembra chiaro che non ho affatto “demonizzato”come tu scrivi, infatti ho scritto che “il motorino è un sintomo di tendenza alla singolarità invece che alla socialità” (sintomo, non causa efficiente o dimostrazione); ma l’ho scritto dopo molte altre considerazioni, che forse andrebbero lette con maggiore attenzione, sulle difficoltà a muoversi coi mezzi pubblici o sulla loro mancanza. Non ho quindi giudicato nessuno, anzi per mia convinzione, maturata proprio frequentando il mondo, mi rifiuto di dividere il mondo in categorie anche quando non condivido le concezioni altrui. Il voi/noi è una contrapposizione che non mi appartiene e non apprezzo quasi mai. Per questo e per altri motivi penso sia da evitare di stigmatizzare con tanta energia quello su cui non si è d’accordo, a meno che non si tratti di qualcosa di davvero grave. Ti invito perciò a riconsiderare la tua frase, che copio/incollo e da cui dissento in piena libertà di pensiero:“semplicemente io gurado le cose sorridendo e cercando il buono che c'è il tutto mente voi (come molti adulti) guardate quello che in tutto si può trovare da criticare senza vederne le i lati positivi.”Questa, Chiara, è una definizione tutta da dimostrare.
    Mi permetto dunque di affiancarmi ad Andreas e a chi dialoga coi giovani. Avverto tuttavia con rammarico che non sempre il dialogo è inteso come un’apertura alla comprensione; e temo che in questo modo si perdano delle buone opportunità per costruire. Ma la comprensione accetta anche questi passaggi spigolosi e guarda con fiducia al domani.

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  4. Io sono d'accordo con te Chiara, ma capisco benissimo anche gli svantaggi della nostra "motorizzazione".
    Io non rinuncerei mai e poi mai alla macchina per venire all'università, anche perché per me sarebbe una tortura!Le poche volte che sono venuta con i mezzi pubblici, ci ho impiegato 2 ore e passa, dato che abito in mezzo alla campagna. Infatti per arrivare a casa mia devo prendere l'autobus e poi la Sita (che non passa proprio ogni 5 minuti: per esempio il pomeriggio dalle 16, la corsa successiva è alle 17:35)!
    Però devo ammettere che ci sono tantissime persone che prendono la macchina per ogni minimo spostamento! Conosco ragazzi che abitano vicinissimo a Careggi e comunque usano la macchina per arrivare, oppure basta notare la calca di automobili alle uscite delle scuole elementari! E non parlo solo della città, anche nel mio minuscolo paesino, i genitori faticano a fare 2 passi per andare a prendere i figli!

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  5. madonna ragazzi quanto tempo da perdere che avete per postare questi discorsi lunghi mezzo miglio!
    C'è bisogno di dirlo che a Firenze è meglio avere il motorino piuttosto che la mano destra?
    E quanta serietà! Sarà che state tutti lì a parlare di giovani e gioventù, ma sembrate tutti vecchi vecchi, vecchi decrepiti.
    E uscite a prendere il sole, invece di stare a computer, che c'è bel tempo!
    Finchè ci resta quello, degli amici e qualcosa da fare i problemi non esistono, e non capisco come facciate a trovarli se non cercadoli.

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  6. anch'io ho attraversato codesta fase
    poi sono successe cose ...

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  7. XD
    è una fase piuttosto duratura allora...
    ma portando il discorso a un livello un filino più alto, c'è una logica dietro il mio monosillabico e lapidario commento.
    c'era un tempo un grande uomo, tal Giorgio Guglielmo Federico (per gli amici Hegel), che sosteneva: "Ciò che è reale è razionale", ovvero c'è una spiegazione logica da ricercare nel nesso causa-effetto che governa l'universo per cui un dato fatto avviene e non può non avvenire. O più terra terra, "icchè c'è c'ha da essere".
    Muovendo da questo presupposto che non ho avuto ancora modo di confutare, mi riesce difficile interessarmi a quasi tutto.

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